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Burratti agli adulti dell'Atl.
Burratti agli adulti dell'Atl.
Data: 13/12/2010
Autore: essebi
Argomento: lettera all'Opinione
Pubblichiamo la risposta del presidente della fidal, prof. Burratti ad una lettera non firmata apparsa qualche giorno fa sul quotidiano l'Opinione di Viterbo. Gentile Direttore, ho letto l’articolo pubblicato sul suo quotidiano nel quale si sottolineavano alcune manchevolezze del mio operato in qualità di responsabile della Federazione di Atletica Leggera ed al riguardo invio questo mio intervento di risposta pregandola, se Ella lo riterrà opportuno, di darne pubblicazione sulle colonne del suo giornale. Relativamente al tema centrale della lettera, riguardante la mancata considerazione nei confronti del mondo degli amatori o dei senior master, ritengo che debba essere chiarito il ruolo degli “adulti” nel mondo dello sport ed in particolare nell’atletica. Infatti, a mio avviso, questo punto controverso e mai chiarito rappresenta il grande equivoco dello sport di oggi, anzi della nostra attuale atletica. Qual è il ruolo ed il compito dei nostri fratelli maggiori, dei nostri padri, dei nostri nonni, siano essi “atleti” e non? Chiarirlo è condizione fondamentale per comprendere anche il ruolo e gli interventi di un Comitato periferico come il nostro. A mio avviso, la funzione delle “vecchie generazioni” non è quella di affiancare, di contrapporsi, o peggio di prevaricare sulle nuove generazioni, chiedendo, per esempio, sempre nuovi spazi, chiedendo di apparire sempre più o di essere celebrati, ma quella ben diversa ed eticamente più corretta di supporto, di incoraggiamento e di trasferimento di valori nei confronti dei giovani. Il ruolo del nostro Comitato è completamente assorbito dalla formazione, dall’educazione e valorizzazione dei giovani viterbesi che, prima che atleti, vorremmo che fossero soprattutto dei buoni cittadini. Per fare tutto questo chiediamo ed abbiamo chiesto aiuto agli “anziani”, come quando ad esempio qualche anno fa, a seguito del posizionamento di un’antenna per telefonia mobile a pochi metri dalla sesta corsia del Campo Scuola (antenna altamente inquinante e pericolosa per la salute dei nostri giovani) nessun dirigente o atleta della “generazione passata” fece una sola telefonata di solidarietà o venne a protestare in difesa delle nuove generazioni. Vede gentile Direttore, tutti noi possiamo lamentare qualche mancata telefonata. Ma non è su questo piano di reciproche insofferenze che possiamo far sì che i due “mondi” si possano incontrare né tanto meno celebrando e premiando occasionalmente i risultati master ed amatori. Del resto tutto il “ricco mondo” delle gare su strada e dei senior master, che in ogni manifestazione premia e celebra prima e dopo i suoi partecipanti, si confronta con i nostri giovani che, in questo mondo capovolto, non vengono mai premiati se non in qualche rarissima occasione. Io credo che il quadro attuale che si è creato è il risultato di un lungo percorso che ha caratterizzato il fenomeno della pratica sportiva degli adulti: iniziato timidamente negli anni 70, si è man mano ingigantito diventando un importante fenomeno sociale e di massa; tutto ciò, purtroppo, non è stato allora gestito dagli organi preposti, ma semplicemente favorito, creando una pressione sulla comunità dell’atletica leggera (caso unico tra gli sport in Italia) che ha messo a dura prova le sue tradizioni, la sua organizzazione, i suoi impianti …. ma questa è un’altra storia. Ciò nonostante, sono oltremodo convinto, dagli innumerevoli incontri che ho avuto in questi due anni di lavoro all’interno della Federazione, che la stragrande maggioranza degli “sportivi anziani”non chiede una particolare visibilità, non ne è interessato, pienamente consapevole del proprio ruolo; il solo fatto di poter svolgere a 40, a 50, a 60 e a 80 anni una sana e intensa attività motoria ne costituisce la personale gratificazione ed è oltremodo l’esempio migliore per le nuove generazioni, soprattutto se ciò si svolge con discrezione ed umiltà. Il nostro Comitato chiede di non sottrarre quelle poche risorse destinate ai giovani per effettuare ulteriori premiazioni e di non sottrarre la ribalta ai nostri, anzi, ai vostri giovani, ma al contrario invita a celebrarli come quando il padre o il nonno vanno ad applaudire un loro giovane caro. Questo sembra un modo eticamente sano di incontro tra le generazioni, l’occasione quest’anno sarà il 20 dicembre prossimo presso la scuola Media P.Egidi di Viterbo dove si svolgerà l’annuale premiazione delle ragazze e dei ragazzi della Fidal Viterbo. Vorrei anche fare alcune puntualizzazioni su quanto scritto nella prima parte dell’articolo; in particolare, vorrei precisare che la manifestazione Corrintuscia è nata dalla felice intuizione del Presidente della Polisportiva di Montalto Massimo Maietto e dell’allora Presidente della FIDAL prof. Giuseppe Misuraca e che, per la sua particolare formula, è caldeggiata dal nostro Comitato Provinciale. I suoi numeri sono stati i seguenti: nel 2009 hanno partecipato 6057 podisti, nell’anno 2010 ne sono stati registrati 7149; tale statistica è estremamente precisa in quanto è stata fornita dal nostro Fiduciario del Gruppo Giudici Gara Mario Lattanzi e potrà trovare conferma presso la Segreteria regionale. Infine, tengo a precisare che il nostro addetto stampa è ben lieto di ricevere le notizie ed i risultati relativi all’attività svolta da qualsiasi atleta o società del nostro Comitato ed è oltremodo felice di divulgarle attraverso il nostro sito web www.fidalviterbo.com, che è a disposizione di tutti i nostri tesserati. Sergio Burratti