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Ricordo di Vittori
Data: 14/01/2016Autore: fonti
Argomento: I funerali ad Ascoli
Per non dimenticare troppo in fretta il maestro della velocità italiana, punto di riferimento per intere generazioni di tantissimi allenatori italiani.
Vittori, ai funerali tutti i suoi "ragazzi". De Vincentiis: "Non mi sento emozionato, mi sento una roccia"
Brividi nella chiesa di Sant'Angelo Magno, ad Ascoli Piceno, che si è trasformata in un libro di storia dell'atletica nel giorno del saluto all'allenatore di Pietro Mennea, oltre a tanti sportivi. Fra loro anche Carlo Mazzone, che condivise con Vittori le esperienze a Pescara e Fiorentina
26 dicembre 2015 - ASCOLI PICENO
Oggi pomeriggio la chiesa di Sant'Angelo Magno, ad Ascoli, si è trasformata in un libro di storia dell'atletica. Carlo Vittori, da una vita, per tutti, il Professore, è stato salutato così, in mezzo alle lacrime e ai racconti, ascoltando le parole del vescovo di Ascoli, Giovanni D'Ercole. Che ha ricordato una serata a Roma, anche con Mennea, in cui conobbe quel concentrato di "saggezza, concretezza, prospettiva" che viaggiava nella parole di Vittori.
tutte le atletiche — Alla fine della cerimonia funebre, uno dei suoi allievi prediletti, suo "ministro" della comunicazione in questi ultimi anni, Armando De Vincentiis, ha ricordato Vittori, morto la vigilia di Natale all'età di 84 anni. L'ex discobolo ha rievocato un suo record italiano all'Olimpico, festeggiato al centro del campo con il dito puntato per ringraziare Vittori, in tribuna. "Non mi sento emozionato, mi sento una roccia", ha detto De Vincentiiis quasi per sottolineare la forza dell'insegnamento di Vittori. C'era l'atletica di tutte le età, quella di oggi con Fabrizio Donato, insieme con il presidente della Fidal, Alfio Giomi è uno dei suoi predecessori, Gianni Gola. Quindi i "suoi" ragazzi: da Carlo Simionato, della staffetta d'argento di Helsinki '83, a Donato Sabia, quinto alle Olimpiadi negli 800 sotto la guida di Vittori. "L'altr'anno mi diede la sua agenda dell'84, quella dove ci sono gli allenamenti per i Giochi di Los Angeles".
Mazzone — Ma non c'era soltanto l'atletica nella chiesa di Ascoli, anche Carlo Mazzone: l'allenatore che condivise con Vittori (nel ruolo di preparatore atletico) le esperienze al Pescara e alla Fiorentina. Poi la gente della sua città, anzi della Piazzarola, dove il Professore era tornato dopo i lunghi anni passati a costruire a Formia l'inimitabile storia di Pietro Mennea.