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Schwazer e Donati puniti
Schwazer e Donati puniti
Data: 11/08/2016
Autore: emmegi
Argomento: 8 anni all'altoatesino
Il Tribunale Arbitrale dello sport ha inflitto una squalifica di otto anni ad Alex Schwazer. Il marciatore altoatesino è stato riconosciuto colpevole di doping, e l'organismo giudicante ha accolto la richiesta di condanna avanzata dalla IAAF. La sentenza è stata appena trasmessa alle parti, e la notizia è stata successivamente diffusa dagli organi di informazione. “Le sentenze non si commentano - le parole del presidente federale, Alfio Giomi - qualunque sia il loro segno. In più, a due giorni dall’avvio dei Giochi olimpici, si impone anche il rispetto nei confronti di quanti, in maglia azzurra, saranno chiamati a rappresentare l’Atletica Italiana a Rio. La vicenda, però, è tale da imporre una riflessione, che arriverà a tempo debito, a Olimpiadi concluse. Al momento, l’unica cosa che mi sento di dire è che sarebbe stato meglio per tutti arrivare ad un esito in tempi diversi”. Alex Schwazer e i suoi difensori avevano affrontato la fase dibattimentale a Rio convinti di poter affermare le proprie ragioni; di contro, la IAAF aveva confermato la richiesta di squalifica, scaturita dalla positività ad uno steroide sintetico rilevata in un controllo del primo gennaio scorso. Tutti i risultati conseguiti dall'atleta dal primo gennaio 2016 sono cancellati, incluso quello del Mondiale di marcia di Roma dell'8 maggio scorso. Questo è quanto si legge oggi sul sito ufficiale dell’Atletica Italiana, a conclusione di una vicenda che mi lascia molto amaro in bocca e mi allontana in maniera definitiva dalla marcia, e forse dall’atletica (non rinnoverò più la mia tessera di allenatore). Alfio Giomi evita i commenti e non potrebbe fare altrimenti. Ha evitato nell’ultimo anno di fare alcun tipo di commento sulla vicenda se non quello di richiamo dolce nei confronti del saltatore con mezza barba, difendendo l’apparato della fidal a lui affidata nell’ultimo quadriennio. Ha preferito difendere il medico che sapeva e poteva fermare Schwazer nell’insano gesto di doparsi alla vigilia delle Olimpiadi di Londra ed ha preferito difendere tutto l’ambiente tecnico ed arbitrale della marcia italiana, ben felici di liquidare definitivamente un personaggio molto scomodo, anzi due (con una fava 2 piccioni), anche Alessandro Donati, ex allenatore della velocità e del mezzofondo veloce, da 30 anni impegnato nella lotta al doping attraverso pubblicazioni, conferenze. Ho seguito come insegnante con grande interesse la vicenda dell’atleta altoatesino nel sul tentativo di ricostruire quanto distrutto dopandosi nel 2012, l’errore è il più grande motore per la crescita dell’individuo, elemento di crisi e di rinascita. Non sono bastati i quasi 30 controlli subiti negli ultimi 18 mesi e la vittoria nella 50Km. di Coppa del Mondo a Roma con la dimostrazione lampante della sua superiorità tecnica ed atletica per farsi perdonare. Alex e Donati erano a Rio convinti di poter dimostrare l’estraneità dal doping del 1° gennaio 2016, ma qualcuno aveva già deciso che dovevano essere ancora puniti. A loro va il mio pensiero ed incoraggiamento, immaginando il loro stato d’animo, attendendo con ansia a fine Olimpiade la riflessione del nostro presidente federale. Giuseppe Misuraca