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Schwazer e Donati all'attacco
Schwazer e Donati all'attacco
Data: 31/01/2017
Autore: emmegi
Argomento: Chiesto test sul DNA
Repubblica è il quotidiano che sta seguendo con più attenzione la vicenda del marciatore, fermato in agosto 2016 dalla Wada con ulteriori 8 anni di squalifica. Oggi è stato pubblicato questo ulteriore articolo, dal quale sembra si stia aprendo qualche spiraglio per avvicinarsi alla verità. Questa estate ho fatto una ricerca minuziosa sui fatti antecedenti alla prima squalifica di Schwazer del 2012, tornando al 2009, anno nel quale si separò dall’allenatore che lo seguiva da anni ed ho continuato risalendo fino a giugno 2016, quando l’atleta fu nuovamente accusato di doping. La vicenda ha dell’incredibile ed io sto pubblicando sul sito da tempo articoli che possono aiutare a comprendere meglio cosa sta accadendo nel mondo dello sport, con i suoi massimi organismi spesso implicati in vicende di doping molto gravi, coperte astutamente per favorire interessi anche economici personali. Io penso di aver capito cosa è successo veramente, o perlomeno penso di potermi avvicinare di molto alla verità e spero che questo possa accadere veramente, motivandomi a proseguire nel mio impegno quotidiano di formazione dei giovani attraverso lo sport. G.Misuraca (di seguito l’articolo di Repubblica) “”””Doping, le nuove accuse di Schwazer: ostacolato il test del Dna”””” ROMA - "Una opposizione squallida, fatta di piccole furbizie e mezzucci". L'avvocato Brandstaetter che difende il marciatore altoatesino Alex Schwazer nella triste vicenda della seconda positività, incredibilmente riscontrata in un test il 1° gennaio dello scorso anno, allarga le braccia. "Hanno fatto e stanno facendo di tutto perché si allunghino i tempi e si ritardi il test del Dna che riteniamo decisivo nella vicenda". Di fatto, dopo il sequestro delle provette che la Iaaf, la federazione internazionale di atletica, si rifiutava di consegnare, sequestro ottenuto dal pm di Bolzano Walter Pelino, i dirigenti mondiali non hanno fatto che temporeggiare. "Prima hanno chiesto che il test fosse fatto nel laboratorio di Colonia, che ha conservato le famigerate provette come se quello dei Ris di Parma non offrisse garanzie. Ma scherziamo? - dice ancora Brandstaetter - poi, solo tre giorni fa, hanno chiesto un rinvio sostenendo che il loro perito non avrebbe potuto presenziare perché impegnato su altro fronte. Infine volevano che una parte del campione rimanesse a Colonia". Proprio stamani il Gip Pelino ha respinto le ultime pretese. Non è un segreto che lo staff del marciatore cerchi di dimostrare che questa seconda positività (pochi microgrammi, un precursore di un anabolizzante, ininfluente sulla prestazione) è frutto di un complotto. Schwazer è stato il primo in tempi non sospetti a testimoniare sul caso del doping di stato in Russia, emerso di recente. Mettendo ancora di più nei guai la federazione internazionale i cui vecchi dirigenti sono risultati collusi e corrotti. Soldi in cambio di copertura delle pratiche dopanti. E l'intera vicenda sembra evidenziare un astio e un risentimento nei confronti dell'atleta davvero inspiegabili. Oltretutto alcuni di essi, ancorché sospesi per aver fatto parte del disegno corruttivo che in Francia a portato ad un procedimento penale tutt'ora in corso, non sono stati depennati definitivamente dall'organico. Per Schwazer finora solo difficoltà e delusioni. L'appuntamento con il tribunale arbitrale (Tas) che poi ha confermato la squalifica per 8 anni, spostato all'ultimo minuto da Losanna a Rio de Janeiro; le motivazioni di quella sentenza che a cinque mesi e mezzo ancora non arrivano; gli ostacoli per ritardare il test del Dna che potrebbe essere la prova decisiva. Perché tutto questo? Le nuove analisi potrebbero evidenziare l'evidenza l'esistenza o meno di eventuali manipolazioni delle provette. E' questo che preoccupa? Domani, martedì 31 la Wada dovrebbe farsi carico di trasportare le provette in quel di Parma, dove nel laboratorio del Ris agli ordini del comandante Giampietro Lago verrà effettuato il test del Dna per stabilire se il contento di quelle provette appartenga solo ed esclusivamente a Schwazer e non ci siano state manipolazioni. Parimenti a Orbassano l'esperto chimico Marco Vincenti analizzerà i livelli ormonali del prelievo di Capodanno 2016 e li confronterà con l'intero profilo ematico e ormonale emerso dai numerosissimi test fatto dall'atleta prima e dopo quella fatidica "positività". Anche da questo la difesa del marciatore spera di trovare elementi per confortare la sua tesi. Uno sbalzo unico e improvviso all'interno di valori costanti nell'arco di un lungo monitoraggio sarebbe davvero sospetto. E accrediterebbe la tesi della manipolazione.
Il presente articolo, è stato pubblicato sulle seguenti testate: Il Messagero
Corriere di Viterbo