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Era Inevitabile
Data: 14/06/2006Autore: giuseppe misuraca
Argomento: Polemiche CRL
Era Inevitabile!
Intervengo sullo scambio di battute tra Roberto De Benedittis ed Andrea Milardi, non naturalmente come paciere e neanche per amplificare le polemiche, ma soltanto per soddisfare un istinto molto forte di voler dire la mia.
Intervengo soprattutto per non restare un semplice spettatore, in una disputa che ci coinvolge tutti, su temi molto più profondi, dei semplici fatti che hanno originato la recente polemica.
Sono intervenuto in passato a proposito della seconda elezione del presidente D’Arcangelo (sulla prima è meglio non fare commenti), ed anche sulle dimissioni di Fulvio Villa, e a dire il vero mi attendevo che altri addetti ai lavori prendessero posizione sulle due vicende, che ancora portano dietro degli strascichi e che penso necessitino ancora di chiarezza, ma se non ricordo male, solo Erik e Corradini hanno sentito il bisogno di chiarire le loro posizioni dichiarando le loro idee in proposito in maniera molto aperta.
Ritengo che abbia fatto bene Andrea a fare polemica sulle mancanze del CRL degli ultimi periodi, come ha fatto bene Roberto a rispondere; i problemi tirati in ballo sono reali, e stanno rallentando il cammino della nostra atletica regionale ormai da due anni, e mi sembra sia arrivato il momento di chiarire alcune cose da parte dei due schieramenti, se mai esistono veramente.
Debbo necessariamente tornare al passato, fortemente convinto che in esso possiamo trovare l’origine di
tre errori
che hanno compromesso in partenza il felice esordio della auspicabile squadra unica del nuovo CRL, determinando la nascita invece di due squadre, che operando inevitabilmente sullo stesso campo, sono costrette ad entrare costantemente in conflitto.
Non è naturalmente un conflitto legato alle capacità individuali delle persone che operano nei vari settori, come ho avuto modo di esprimere in più occasioni, ma soltanto il risultato ovvio del licenziamento di tutte le componenti del CRL uscente, con la resettazione di tutte le esperienze positive e negative che portavano, cancellando quasi definitivamente
la memoria del passato.
Torno alle ultime elezioni, che Roberto ha voluto nell’ultima sua ribadire “democratiche”, dimenticando gli interventi del Consigliere Nazionale della FIDAL Catalano, che preferisco considerare amichevolmente,
sprovveduto,
che hanno riscaldato la platea, in un’aula già con grossi problemi di condizionamento dell’aria, in un afoso pomeriggio romano, in una situazione che avrebbe necessitato sicuramente della presenza di un personaggio senz’altro più carismatico, capace di mediare tra i due schieramenti.
Roberto dimentica anche alcuni interventi, tra cui il suo, e quelli di numerosi personaggi, che nella mia attività di 25 anni sui campi di gara del Lazio, non avevo mai avuto il piacere di vedere sui campi di gara e conoscere, (forti della certezza matematica di una vittoria della lista D’Arcangelo per 11- 6),
andavano per questo motivo evitati,
dimostrando subito l’intenzione di voler partire col piede giusto, azzerando il più possibile le polemiche in atto e dimostrando invece capacità propositive (vedi le recenti elezioni politiche).
Questo era quello che mi attendevo, invece la voglia di stravincere, senza concedere
l’onore delle armi agli avversari,
ha costretto correttamente tutti i consiglieri uscenti (che nell’occasione hanno dato prova di grande serietà), in maniera autonoma, senza alcuna consultazione, a ritirare la loro candidatura,
creando la frattura.
L’ultima tegola sul CRL, le dimissioni di Fulvio, in prossimità proprio della elaborazione del nuovo Calendario agonistico del 2006, con un settore tecnico orfano di alcuni referenti di settore, orfano anche della competenza di Marina Tedeschi, referente da anni nei settori giovanili. Torno a ripetere nessuna critica verso l’ottimo Corona, persona onesta e assai competente, ma il momento non mi sembra essere stato di quelli più felici, ed anche in questo caso, ancora un altro patrimonio di competenze ed esperienze, buttato al vento.
La terza questione che intendo rimarcare è quella delle scelte troppo sbilanciate, nel primo periodo di gestione del nuovo CRL, verso il settore Master/Amatori, direi molto in linea con quelle del Nazionale, anch’esse del primo periodo, con l’intervento di circa 20.000 € per la premiazione finale del Criterium Regionale di Corsa, che si aggiunge alle così ricche premiazioni delle singole gare podistiche. Tale cifra l’avrei vista spesa meglio in progetti rivolti verso il settore giovanile, promozionale e scolastico ed anche per consentire la partecipazione delle rappresentative del Lazio giovanili in più manifestazioni a carattere interregionale e nazionale, per motivare ancor di più tecnici ed atleti.
Giusta mi sembra la scelta di numerose società giovanili del Lazio, di costituire una Lega delle società Giovanili, che programma attività e raduni sul territorio, colmando tra l’altro il buco che si è creato sul sito del CRL negli ultimi periodi, che dopo essere partito a spron battuto, è diventato improvvisamente avaro di notizie e risultati, al punto che le notizie dei comitati provinciali e delle società del Lazio slittano automaticamente sul portale nazionale di Atletica Net, senza comparire per niente su quello del CRL.
Chiudo questa mia, annotando purtroppo una frase che l’amico Roberto De Benedittis avrebbe dovuto evitare di dire a chiusura della sua risposta ad Andrea Milardi, ricordandogli che bisogna imparare a perdere.
Che presunzione
ricordare questo ad Andrea, che sulle sconfitte ha costruito un movimento sportivo, fiore all’occhiello non soltanto dell’Atletica, ma di tutto lo sport italiano.
La sconfitta al momento, è di Roberto, di Andrea e di tutti noi, chiamati a gestire un movimento agonistico regionale ( e giovanile, come dimostra l’ultima prova del CdS Ragazzi di Roma) di assoluta rilevanza in ambito nazionale ed Internazionale con società del calibro delle Fiamme Gialle, della Forestale di Stato, dell’Aeronautica Militare, delle Fiamme Azzurre, dell’Esercito, della Sai Fondiaria, Cassa Risparmio di Rieti, ACSI Palatino, Alto Lazio, Tirreno Atletica…………..-.
Non penso spetti a Roberto fare il sarto in questa situazione (o non soltanto a lui), ma penso debba essere il nostro presidente D’Arcangelo a prendere iniziativa, e a cui lancio questo appello forte per ricucire prima possibile questi strappi, perché il Lazio necessita di una squadra unica, in un momento sì difficile, ma anche di grande fermento giovanile.
Un caro saluto a tutti da peppe misuraca / lunedì 12 giugno 2006